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Regno basato sullo stile medioevale - GdR Fantasy
 
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 Quarto Manuale

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MessaggioTitolo: Quarto Manuale   Quarto Manuale Icon_minitimeLun Mar 24, 2008 6:03 am

MAZZE

(mazza d’arme, mazza ferrata, mezzapicchio, flagello, mazzafrusto, martello, maglio da guerra)

Descrizione dell’arma

Semplice ed efficace, un’arma derivata direttamente dalle più semplici clave, costituita da teste ferrate munite di creste o spuntoni montate su corte aste di legno o metallo. Sono mazze snodabili quelle la cui testa è collegata al manico per mezzo di cerniere o catene. Picche o martelli sono delle armi forgiate come martelli che sulla parte posteriore si allungano come degli appuntiti becchi.

Uso dell’arma

Naturalmente brandite o roteate molto velocemente; assicurano una potenza d’impatto disastrosa se non evitata o attutita con uno scudo. Principalmente si tratta di armi medie, piuttosto pesanti e quindi non molto veloci.

Usate principalmente nel combattimento corpo a corpo, perchè poco ingombranti e comunque anche se parate mettono in difficoltà l’avversario, facendogli perdere la posizione, possono essere usate ad una o due mani, hanno caratteristiche d’uso simili alle spade ad una mano e mezza.


ARCO

Stranamente nell’arco lungo non c’è elencata la razza degli Elfi, che hanno una nomea di grandi tiratori, credo che comunque gli Elfi e i Mezzelfi più abili possono usate tutte e tre le tipologie di archi.

Descrizione dell’arma

Asta di legno ricurva tenuta in tensione da una corda, sulla quale si incoccano le frecce. Più lungo è l’arco più lontano sarà il suo tiro. Gli archi Compositi sono i più efficaci, poiché la tensione da loro sopportata è maggiore.

L’arciere sarà per antonomasia un combattente che deve trovare la pace interiore dentro di sè, perché tirare con l’arco è un arte, sono le emozioni, che vengono liberate sotto forma di dardo.

Un bravo arciere, innanzitutto sa quando utilizzarlo, momenti opportuni e luoghi, nel momento s’intende quando non è troppo vicino, quindi consideriamo una 25ina di metri, e quando non è nemmeno troppo lontano, 100 metri, perché risulterebbe parecchio difficoltoso prendere il nemico, ancor di più se in movimento; luoghi perché non è consigliato usare un arco in taverna, luogo ideale sarebbero i giardini. La posizione che deve assumere un’arciere è l seguente:

Piedi ben piantati nel terreno e gambe leggermente divaricate (parallele alle spalle tanto per intenderci), il bersaglio deve stare al fianco dell’arciere e non deve venirgli in fronte, se l’arciere è destro, terrà l’arco con la mancina e tenderà l’arco con la destra, se è mancino, viceversa. Terrà ben dritto e saldo il braccio con cui mantiene l’arco, formando un angolo di 90° con il resto del corpo (maggiore sarà l’angolo, più lontana sarà la gittata dell’arco). Volto girato verso il bersaglio e si prenderà la mira non seguendo l’intera freccia ma solo la punta, tenderemo dunque l’arco una volta incoccata la freccia fino a quando non sfioreremo la guancia con la mano che tende la corda (questo per assicurare una ripetitività i colpi e quindi come punto di riferimento), dopo di che potremo lasciar partire il dardo.

Le azioni dell’arciere nel GdR si riassumono in tre azioni (il Fato ci tiene molto, altrimenti vi vedrete mancare sempre il bersaglio)

Le azioni sono le seguenti:

- Incoccare e tendere l’arco

-
Mirare al bersaglio scelto

- Scoccare in sua direzione

Ovviamente, per rendere le azioni più interessanti è bene integrare le azioni con qualche particolare visivo, ovviamente questo è vivamente sconsigliato se si è nel mezzo di una battaglia, perchè si deve essere parecchio rapidi nelle azioni, e stare attenti però anche agli attacchi che eventualmente riceverete. Ricordiamo anche che un buon arciere non lascia la corda sempre in tensione sul suo arco, ma provvederà a mettere la corda ogni qualvolta dovrà usarlo.

L’arciere farebbe bene, durante le battaglie portare con se uno scudo torre (scudo pesante), così può ripararsi durante le operazioni di ricarica, stessa cosa vale per i balestrieri.

Come protezione ulteriore oltre la corazza di cuoio o un giubbotto rinforzato, consigliato in particolare per gli arcieri a cavallo, che devono fare molti cambi di direzioni improvvise, è appunto legare alle spalle un piccolo scudo tondo di legno, per pararsi dalle frecce nemiche scoccate alle loro spalle, magari durante la fuga o mentre fanno una rapida virata.

Per gli arcieri appiedati invece è consigliato sempre scoccare da luoghi in cui è facile trovare anche riparo, perchè nelle operazioni d’incocco si è estremamente vulnerabili.

State attenti quindi a tutto, condizioni meteorologiche, luogo, presenza di innocenti vicino ai bersagli, e ovviamente anche per l’arciere vale la regola della non auto-conclusione della corsa della propria freccia.

Vi consiglio sempre e comunque di integrare leggendo anche le REGOLE, anche se qui sono bene integrate.


BALESTRA


Descrizione dell’arma

Arma costituito da un arco congiunto solidamente a un fusto di legno (teniere) recante superiormente una scanalatura. L’arco può essere trattenuto in posizione tesa grazie a un nottolino d’arresto: il quadrello è ospitato nella scanalatura e ne viene guidato allorchè lo si farà scattare agendo sul nottolino (mediante una manetta, o in epoca meno antica un grilletto). Una distinzione fondamentale va fatta tra la balestra portatile di uso individuale (balestra a mano) e quelle di grandi dimensioni usate come arma di assedio (Balestre da posta).

Queste balestre permettevano al dardo di raggiungere i 40-180 metri di gittata. Considerata la potenza di lancio, i dardi erano in grado di forare qualunque corazza a lunga distanza: la potenza variava a secondo del tipo di balestra usata (per quella a mano di circa 30 metri, 70 metri quella da posta), ovviamente la stessa era inversamente proporzionale alla velocità d’uso. Era un’ arma che richiedeva due mani per essere usata efficacemente, indipendentemente dalla “taglia” di chi la usava.

Peso: una balestra a mano può pesare tre o quattro chili, una balestra da posta può arrivare fino a sei chili. Paragonandola a un arco la balestra riesce a raggiungere distanza più elevate e ad imprimere una forza d’impatto maggiore. Il palese difetto della balestra è quello che nel ricaricarla si resta inesorabilmente scoperti a qualunque attacco.


Uso dell’arma

Anche per le balestre come per gli archi i passaggi fondamentali sono tre:

-tendere l’arco e la corda

-incoccare il dardo nella scanalatura

-mirare e scoccare verso il bersaglio

Alcuni giocatori preparano l balestra circa con il dardo nella volata, pronti a tirare. Questo espediente può risultare utile ma molto rischioso; infatti non avendo nessun meccanismo sulla sicura sul meccanismo di sgancio della noce, un colpo accidentale alla manetta potrebbe far partire il dardo. Alcuni giocatori portano la balestra sotto il mantello. A prescindere che l’ingombro sarebbe tale da far sì che chiunque si accorga di quello che si sta portando, se la si porta circa, come detto è prima, si rischia quantomeno di infilzarsi un piede accidentalmente. La balestra si ricarica puntandola verso il basso e tenendola come un piede, è un arma pericolosa come già detto e un colpo potrebbe partire all’improvviso, ecco perché bisogna tenerla carica per non troppo tempo, per non logorare la corda e non far partire il colpo, magari per uno scossone.

Le informazioni date sulla balestra sono più che sufficienti, basta ricordare i modi d’uso e le occasioni giuste, che sono simili all’arco, differenti e notevoli sono i tempi di ricariche, molto più lunghi rispetto alla balestra, ma egualmente pericolosi per entrambi (arcieri e balestrieri).
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